Archeologia. Rinvenuto a Gerusalemme un sigillo con il nome del profeta Isaia
Si tratta del primo riferimento al profeto al di fuori della Bibbia. Il reperto risale a 2700 anni fa ed è stato trovato in un'antica fossa dell'età del ferro GERUSALEMME - ”È la firma del profeta Isaia?”. Così si intitola l’articolo dell’archeologa israeliana Eilat Mazar dell’Università di Gerusalemme, pubblicato sull'ultimo numero di "The Biblical Archaeology Review”, nel quale viene riportata la notizia della scoperta. Il sigillo in argilla è stato rinvenuto in un'antica fossa dell'età del ferro durante gli scavi nella zona di Ophel, ai piedi della parete meridionale del complesso del Monte del Tempio. Ha una forma ovale di circa un cm con l’estremità superiore mancante e quella inferiore sinistra danneggiata. Diviso in tre righe, spiega l’articolo, il sigillo riporta nella parte centrale una iscrizione in antico ebraico contenente il nome Yesha'yah[u], ovvero il nome di Isaia in ebraico. Nella riga inferiore compare una parola, probabilmente incompleta, che con una lettera in più significherebbe "profeta". Tuttavia secondo l’archeologa non è possibile dare una conferma certa, proprio in virtù di queste parti mancanti. Isaia fu consigliere di re Ezechia nel regno di Giuda nell'VIII secolo a.C., ma Isaia era anche un funzionario di re Ezechia. L’attuale sigillo è stato rinvenuto a pochissimi metri da un altro sigillo appartenente appunto al re Ezechia, scoperto in uno scavo nel 2015. Dunque la relazione tra il profeta e il re potrebbe trovare un fondamento, ma secondo l’archeologa non è possibile affermarlo con certezza. Le scoperte di reperti risalenti all’epoca di Ezechia, fa notare Mazar, risultano comunque molto importanti, poiché offrono l’opportunità di ricostruire quel momento specifico nella storia di Gerusalemme. ...